VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

martedì 20 settembre 2011

DON DELILLO - PUNTO OMEGA


Richard Elster, settantatreenne ex-consulente del Pentagono ai tempi della guerra in Iraq, decide di ritirarsi in un casolare sperduto nel deserto della California meridionale. Jim Finley, regista che ha la metà dei suoi anni, lo incontra in un museo dove proiettano 24 Hour Psyco, videoinstallazione in cui il film di Hitchcock è ispezionato, fotogramma dopo fotogramma, per l’intera giornata. Jim chiede a Elster se è disposto a parlare di sé davanti a una videocamera. L’idea è quella di una confessione libera, un documento senza artifici, volto e parole sul semplice sfondo di un muro crepato. All’inizio il vecchio rifiuta, poi i due si trovano a parlane nell’eremo di Anza-Borrego. Don Delillo, in un romanzo che accentua i toni metafisici del suo realismo postmoderno, riduce il contesto a un quadro essenziale. Il paesaggio desertico è in sintonia con dialoghi scarni, che procedono a illuminazioni improvvise, distillati dal lavorio interiore di personaggi che si sono lasciati alle spalle le consolanti abitudini della vita sociale. I loro punti fermi, mogli, figli, lavoro, orologi, abitano l’universo delle città, queste mostruose aggregazioni “costruite per misurare il tempo, per togliere il tempo dalla natura.” Dune, rocce, calanchi, sole rovente, sono gli ingredienti di un’alchimia psicofisica in cui il tempo si espande, perde i connotati comuni e si trasforma in un’entità misteriosa, un soggetto che sovrasta lo spettatore. Il Teorico della Difesa chiamato al Pentagono per arricchire di contenuti visionari le strategie militari statunitensi vorrebbe “una guerra formato haiku”, un’azione essenziale, implacabile, che non significhi nulla più di quello che è. “Uno stagno d’estate, una foglia d’inverno.” Sostiene l’idea di un interventismo bellico intuito come necessità di autoconservazione, al di là del discrimine tra realtà e menzogna, un fatto che riguarda il bisogno di una nazione di non perdere la propria identità, la capacità di costruire un’immagine del proprio futuro. Elster, però, rimane deluso dai convegni segreti del potere, perché in quelle stanze si parla solo di “priorità, statistiche, stime, razionalizzazione.” E le riflessioni, nell’isolamento del ritiro spirituale di Anza-Borrego, si spostano su orizzonti diversi: sul destino dell’essere umano, che attraverso la tecnologia sta tentando di liberarsi della sua stessa sostanza biologica, e su quel fatidico punto omega, la compiuta introversione di una specie che ha azzerato la propria coscienza riavvicinandosi alla materia inorganica. Ma il vecchio mondo si riaffaccia all’improvviso e reclama tragicamente i suoi conti. La figlia del geniale consulente, Jessica, viene a trovarlo per qualche giorno; si insinua come una perturbazione inattesa tra lui e il suo giovane testimone. E’ una ragazza silenziosa, di cui Jim subisce il fascino inquieto fino a immaginare scene di sesso davanti allo specchio del bagno. Un corteggiamento costellato di allusioni e bruscamente interrotto quando Jessica scompare nel nulla. Iniziano le ricerche, i contatti con la polizia, le ricognizioni tra i canyon, il ritrovamento di un allarmante coltello, l’ipotesi di un agguato mortale. Richard Elster deperisce. La mente si svuota e il corpo perde vigore riducendosi alla pietosa icona di un uomo sconfitto. Non si tratta di una disperazione eclatante, piuttosto di un quieto prosciugamento che lo conduce alla soglia di un regno alieno, al di là di ricordi e rimorsi, e lo fa assomigliare “a una radiografia, tutto orbite e denti.” Il progetto del documentario-intervista scivola in secondo piano e Jim Finley affida il cadaverico reduce alla compassione della sua ex-moglie. L’azione si spezza, lasciando la conclusione del breve romanzo sospesa. Ciò che interessa Delillo, in quest’ultima fase creativa della sua piena maturità, è soprattutto il brusio continuo di microeventi perlopiù inconsapevoli, l’ossatura nascosta della vita umana.

Don DeLillo

Nessun commento:

Posta un commento