VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

sabato 15 aprile 2017

GOFFREDO PARISE - GLI AMERICANI A VICENZA - ADELPHI 2016

La storica introduzione di Cesare Garboli a questo volume di racconti di Goffredo Parise è quanto di più raffinato e sapiente si possa chiedere all’esercizio critico. Allargando lo spettro di indagine all'intera parabola umana e creativa dello scrittore vicentino, Garboli spende parole incantevoli sul primo periodo, magico e surrealista, del Ragazzo morto e le comete, caratterizzato da una “rapidità fantastica” e una “velocità distratta” che fanno pensare ai possibili esiti di certe opere di Antonio Delfini; considera con altrettanto ispirato acume la fase in cui il talento visionario assume toni più asciutti e realistici, per approdare finalmente a quell’opera notevolissima e così distante dagli esordi dei Sillabaridove un autore temprato e ferito da una vita spesa senza riserve giunge a una forma di artistica "perfezione seriale, volutamente meccanica"Questa raccolta, in particolare, si consolida attorno al racconto Gli americani aVicenzache uscì per la prima volta insieme ad altre narrazioni brevi nel 1987, poco dopo la morte di Parise. Il suo fulcro ideale è quindi l’affresco degli eventi marginali e bizzarri che si moltiplicano dopo l’arrivo degli americani a Vicenza. Un’aria di provincia nostalgica, punteggiata di ricordi e quadri di epoche andate, colorata dei più strampalati casi umani che la rendono teatralmente surreale, si respira in tutto il libro. 

Goffredo Parise in un'immagine giovanile

L’incontro con una vecchia che mostra l’immagine del figlio morto in guerra e intanto ripercorre il suo lontano passato (La vecchia vicino ai morti); la pedofilia del viscido don Claudio raccontata da uno dei suoi prediletti giovani scolari (L’aceto sulle ferite); la straziante vicenda di Adelina, rinchiusa e forse maltrattata in un convento di clausura (L’orfana);la povertà della fanciullezza rievocata attraverso la visita a certi bisognosi congiunti (I parenti poveri); la visione infantile di un enorme cetaceo trasportato su un camion e messo in mostra ingiro per l’Europa (La balena Jonas); o ancora le voyeuristiche avventure di un bambino nel baule del libertino zio Gennaro, scrigno di piaceri proibiti tra cui spunta una donna nera, immersa in un enorme calice di champagne, realmente incontrata anni dopo in un cinema della periferia milanese (Josephine). È tutto un diorama di bozzetti, questa stralunata e irresistibile provincia italiana, avvicinabile a certe immagini caricaturali e sognanti fiorite dal genio felliniano; ma è anche un imprevisto regalo, questo libro opportunamente ripubblicato da Adelphi. Altri esempi delle umanissime storie registrate dallo scrittore verso la fine anni Cinquanta sono quella dello scolaro dal nome tedesco,Blumenfeld, attorno a cui vertono sospetti di ebraismo, e che accende in chi lo ricorda la consapevolezza tardiva di una società malvagia che insegna il pregiudizio per armarsi contro chi teme superiore (Un compagno di scuola), o quella che illumina il triste destino di una povera venditrice di scherzi d’infanzia soccorsa dal locale comitato di beneficenza, il quale però, constatando che gli aiuti finiscono in sperperi, lascia che la sventurata ritorni alla sua vita di bevitrice errabonda (Cleofe). Solo gli ultimi due racconti fanno eccezione, presagendo, parrebbe, qualcosa dei Sillabari: due parabole sulle meraviglie e soprattutto leassurdità del vivere insieme, dove una giovane sposa viene colta dall’isterica voglia di salire in groppa al condiscendente marito (La moglie a cavallo), e un uomo,nel racconto Laparoladopo una lunga e concordata separazione decide di tornare a far visita alla titubante consorte. "In fondo l’amore non è altro che uno stato perenne di dipendenza, molto simile sotto certi aspetti a quello che si crea tra un padrone e un dipendente. Se non ché, a differenza del padrone e del dipendente, in cui le parti sono precise e antitetiche, in amore e nel matrimonio ognuno dei due partner è padrone e anche dipendente. Con varie oscillazioni di potere che si annullano quanto più i due si amano», Note sapienti,nutrite di meditata disillusione, che lasciano ormai trasparire una vena diversa, concentrata sui dilemmi più amari del vivere.

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