VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

venerdì 17 febbraio 2012

ILAN PAPPE - STORIA DELLA PALESTINA MODERNA


Se dal 1918 in poi sono pochi i libri che raccontano in modo unitario la storia del popolo palestinese e di quello ebraico, dopo la seconda guerra mondiale diventano una vera rarità. Ilan Pappe, professore di Scienze politiche presso l'Università di Haifa e parte di un gruppo di studiosi israeliani che rileggono in chiave non sionista la storia di quella regione martoriata, intreccia in un unico testo le due narrazioni cercando di tenersi a debita distanza da ideologie, demagogie politiche e razzismi. Il suo punto di vista privilegiato rimane quello della gente comune, delle vittime, siano esse indigeni palestinesi, ebrei immigrati o autoctoni, che hanno subito o si sono fatti coinvolgere dalla violenza delle rispettive elite nazionalistiche. Il testo prende avvio dalla breve invasione napoleonica del 1799, data convenzionalmente indicata come l'inizio della storia della Palestina moderna a partire dalla quale, secondo la versione eurocentrica più diffusa, il progresso dell'Europa illuministica avrebbe fatto irruzione nel contesto tradizionale della primitività araba. Seguendo con dovizia di documentazione il lungo arco declinante del tardo Impero ottomano che vede la Palestina divisa nelle unità amministrative del sangiaccato, Pappe racconta il graduale impoverimento della società rurale e contadina a vantaggio dei gruppi di notabili urbani sempre più influenti, accanto alle potenze occidentali e al movimento sionista, nel decidere le sorti dell'area palestinese. L'immigrazione ebraica, che subisce una grande accelerazione a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, manifesta una capacità organizzativa e di coesione nettamente superiore a quella della comunità araba musulmana attraversata da molteplici conflitti interni. Dai 20.000 ebrei presenti in Palestina alla vigilia della guerra di Crimea si passerà nel 1918 a 60.000, numero destinato a crescere in modo esponenziale nel corso degli anni a venire con l'immigrazione legale e illegale di coloni in fuga dall'olocausto. Il passaggio di governo dall'Impero ottomano al Mandato britannico offrirà alla classe dirigente ebraica l'opportunità di trovare un nuovo potente alleato all'ombra del quale consoliderà la sua struttura prestatale e alimenterà con vigore lo spirito nazionalista. 

disegno della Palestina moderna

In una rete complessa di alleanze, conflitti e giochi di interessi che trasformano l'area mediorientale in un'instabile e multietnica polveriera, la positiva influenza britannica in materia di istruzione, sanità, trasporti e comunicazioni, andrà progressivamente scemando con l'indebolimento del Commonwealth. L'atto finale della decolonizzazione aprirà le porte al conflitto armato tra il dicembre del '47 e il maggio del '48. Proclamato lo Stato di Israele e rimasta lettera morta la risoluzione ONU che prevedeva la partizione della Palestina tra uno Stato ebraico e uno Stato arabo, l'esercito israeliano procede all'occupazione e alla pulizia etnica inaugurando la tragedia di milioni di rifugiati sparsi dentro e fuori i confini statali. La storia che ne segue è quella più recente del nazionalismo palestinese e delle organizzazioni armate che dotate di forza impari accanto ai vicini israeliani e appoggiate da governi rivoluzionari sono ricorse ad azioni di guerriglia o disastrosamente terroristiche. E' significativo come nell'ambito dei vari tentativi di soluzione del conflitto il ritornello del gergo diplomatico sia diventatto quello del "processo di pace" e si siano acccortamente elusi termini quali "decolonizzazione" e "fine dell'occupazione". Ed è un peccato che episodi di solidarietà di classe e cooperazione binazionale tra popolo ebraico e palestinese puntalmente ricordati da Ilan Pappe come gesti esemplari di una possibile armonia siano stati soverchiati dalle sobillanti retoriche nazionalistiche che fanno leva da una parte sulla paura degli assediati e dall'altra sulla disperazione degli oppressi.  


 Ilan Pappe
                   

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