Pippo Delbono in visita alla Maison des Esclaves di Gorée - Senegal
Lo
spettacolo che Pippo Delbono porterà il prossimo 22 gennaio all’Istituto di
Cultura Francese di Dakar, Racconti di
giugno, è il più schiettamente autobiografico del suo repertorio, un
monologo e una confessione amorosa in cui l’artista nato a Varazze nel ’59,
autore e unico interprete, ritorna a episodi cruciali dell’esistenza tracciando
un quadro essenziale della sua formazione sentimentale ed artistica. Preparava
da tempo, Delbono, una tappa in Africa subsahariana, già ricco terreno di
indagine per diversi maestri del teatro novecentesco, richiamati da un senso delle
origini, un’immediatezza di gesti e relazioni capaci di spiazzare le
raziocinanti sovrastrutture occidentali. Il Senegal è un paese a maggioranza
musulmana, e nonostante le tendenze generalmente moderate del suo mondo
religioso, intercettare tabù sociali quali omosessualità o Aids, presenti con
delicatezza e straordinaria ironia nella narrazione dei Racconti, non è cosa ovvia, tanto da aver generato le diplomatiche
reticenze della nostra Ambasciata locale, che ha consentito all’istituzione
francese di prendersi interamente carico della promozione e dell’ospitalità di
un artista italiano le cui opere sono state rappresentate in oltre cinquanta
paesi. Il 21 gennaio, sempre all’Istituto Francese della capitale senegalese,
verrà proiettato il lungometraggio Amore
Carne. Il titolo rimanda a un’intuizione affidata da Rimbaud a un passo
delle Illuminations: anelito a una
vitale unità di corpo e spirito, segno amoroso e segno carnale riconciliati che
accomunano la tensione del geniale poeta francese a quella che abita la scena
del regista di Questo buio feroce.
“Mi è parso, ad ogni serata, di celebrare un rito per mia madre” confida
Delbono di ritorno dalla tournée d’oltralpe di Dopo la battaglia e ancora fortemente segnato dal recente lutto
materno. “Ciò che invece mi porta in Africa nera” suggerisce con un voce lenta
e precisa che mi raggiunge dalla sua casa ligure, “è il desiderio di puntare
dritto al cuore pulsante della vita, soprattutto in un momento come questo di
grave crisi e stanchezza del mondo occidentale. Presentare in Senegal Racconti di giugno significa inoltre
infrangere tabù che permangono forti nella nostra come in quella società. Sono
convinto che in presenza di grandi diversità culturali raccontare sé stessi sia
il modo migliore per aprirsi agli altri.” Dopo Dakar, la seconda tappa del
viaggio africano di Pippo Delbono è prevista presso l’Alliance Franco-sénégalaise di Ziguinchor, capoluogo della
Casamance, regione all’estremo sud del paese, dove si terrà anche un incontro
aperto con artisti africani.
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