Pubblicata quarant'anni fa, questa spericolata avventura linguistica e romanzesca di Thomas Pynchon ha inaugurato la letteratura post-moderna. Attraversato da inventività stilistica e fantasia di intreccio straordinarie, il capolavoro del misterioso e pubblicamente quasi invisibile scrittore americano nato nel 1937 racconta della giovane Oedipa Maas, laureata in letteratura inglese, che viene inaspettatamente nominata esecutrice testamentaria del suo ex amante Pierce Inverarity, magnate immobiliare californiano. Oedipa lascia a casa il marito Mucho Maas, impasticcato deejay radiofonico ex venditore di macchine usate, chiede consiglio al frustrato e marpione avvocato Roseman, abbassa il telefono al dottor Hilarius, psicoanalista smarrito in esperimenti lisergici, e si dirige verso San Narciso, nei pressi di Los Angeles, quartier generale dei molteplici affari del defunto Pierce. In un motel scelto nella cornice di un desolante paesaggio industriale della bassa California incontra il coesecutore testamentario Metzger e qui hanno inizio le rivoluzioni pirotecniche della trama che trasformano la protagonista del romanzo in un'icona del delirio postmoderno, riflesso ironico di un ubiquo caos esistenziale e sociale. Nel bel mezzo di una scappatella amorosa, il rampante Metzger finisce a terra nel bagno accanto a Mrs. Mass, entrambi ubriachi e atterriti da un'impazzita bomboletta di lacca per capelli che vortica nell'aria e sbatte contro le pareti spumeggiando ovunque. I due esecutori del testamento Inverarity, temporaneamente rinsaviti, vanno a teatro e assistono alla rappresentazione di una cruenta tragedia rinascimentale, "La Tragedia del Corriere", di un certo Richard Wharfinger, raccontata in una dovizia di particolari che rivelano oscure relazioni con la miliardaria eredità di Pierce. Ad emergere con forza inquietante è l'ineffabile Tristero, un misterioso sistema secolare nato in contrasto con la prima rete postale cinquecentesca, il Thurn und Taxis. La preziosissima raccolta di francobolli di Pierce Inverarity comprende pezzi che portano proprio l'effige di questo sistema, il cui messaggio è veicolato dall'immagine di un antico corno da postiglione e di un tasso morto. L'apparente casualità degli incontri e delle scoperte di Oedipa la conducono sull'orlo di stralunati dilemmi metafisici che tra mille assurdità diventano il motore della storia. Sulle orme del Tristero, attorno a cui si farà luce solo parzialmente, la giovane laureata in letteratura inglese incapperà in un membro della CIA, non quella che pensiamo, ma la Conjuration de los Insurgentes Anarquistes, che promuove l'avvento del miracolo anarchico. La seducente Oedipa, perenne ricettacolo di avance di uomini mandrilli, valicherà la soglia della pazzia per fermarsi appena in tempo. Una pazzia, sembra suggerirci il romanzo, che è l'epifania della caducità e della frastornante interscambiabilità delle occupazioni umane. E a nulla servirà un ritorno alle cure del dottor Hilarius. Lo psicoanalista, in piena paranoia, è barricato nel suo studio e si protegge armato di fucile dalla possibile incursione di israeliani che vorrebbero processarlo per i suoi trascorsi antisemiti. Ovunque ci si volti è delirio grottesco e disperato. Il regista della tragedia di Wharfinger, Randolph Driblette, si getta nel Pacifico, l'occasionale amante Metzger molla tutto per un'adolescente rocchettara, il marito Mucho Maas rimane bloccato al crocevia dei suoi viaggi acidi. Oedipa, non sappiamo con quale futuro, si presenta alla messa all'incanto, lotto numero 49, dei falsi francobolli di Pierce Inverarity. Tendendo un occhio alla data di pubblicazione di questo classico di Pynchon, facciamo fatica a non considerare tanti recenti epigoni, trash o pulp che siano, come malcerti cloni fuori tempo massimo.
Thomas Pynchon
Nessun commento:
Posta un commento