Psicoanalista, docente presso l’Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata e autore di rilevanti saggi sul fenomeno depressivo, Franco Lolli pubblica un libro agile, contraddistinto dal rigore dello studio ma aperto, anche per la scelta di un linguaggio fluido, letterariamente accattivante, a un pubblico di non solo specialisti. La depressione, male fosco che origina in ferite profonde e si nutre di sé stesso come un virus latente nella psiche umana, è osservata da diverse prospettive. E’ una malattia eterna e precipuamente contemporanea, un dolore nato con l’uomo che nelle nostre società non trova più quegli antidoti che in passato erano stati capaci di arginarlo trasformandolo in un passaggio canonico dell’esistenza. Il crollo dei sistemi simbolici, e quindi delle fondamenta più sottili dei consorzi umani devastati dall’esclusivismo del consumo e della tecnica, ha privato l’evento della perdita, dalla morte alla rottura sentimentale con il partner, di un modello per il suo superamento. Il soggetto indebolito da traumi precedenti acquattati nella rimozione inconscia viene sollecitato dai duri colpi che la vita non risparmia e precipita in una crisi catastrofica, dove indugia, peggiora e si crogiola ubbidendo a quel piacere attinto al dispiacere che è un esclusivo mistero della nostra specie. La clandestinità del trattamento delle esequie, confinato a quelle agenzie dai vetri scuri e dal sentore desolante che superiamo accelerando il passo, è un esempio tipico di impreparazione alla morte, evento che nelle civiltà passate e nei sistemi religiosi ha prodotto un corredo di cerimonie, opere e attenzioni imprescindibili. Quel che resta, nelle società progressivamente regredite, è la parola, risorsa di cura in competizione con l’abuso dello psicofarmaco. Al termine di una disamina succinta ed efficace del contesto depressivo, dalle tragedie dell’amore al rischio suicidario, Franco Lolli scrive proprio di questo magnifico strumento, il linguaggio umano, che nella vitalità emotiva della relazione tra paziente e analista può risvegliare l’intelligenza del rimosso e restituire al male dimensioni sopportabili.
Franco Lolli, psicoanalista e docente presso l'IRPA di Milano