Differenti percorsi si incrociano in una personale investigazione condotta
tendendo l’orecchio direttamente alle parole di registi, autori, attori,
narratori di storie e poeti che hanno arricchito di contributi essenziali la
nostra cultura. Motivi esistenziali e culturali, vicende private e retroterra
umani dell’opera, considerazioni politiche e rivelazioni sul metodo e sullo
stile, tutto ciò che gravita attorno e poi rifluisce nella creazione teatrale,
si compone nella polifonica voce di un unico piccolo archivio, che vuole
introdurre il lettore a una nuova visione, insieme autorevole e confidenziale,
dell’arte di mettere in scena la vita. Questo Archivio si presenta arricchito
di nuove voci, affiancando agli incontri con Marco Baliani, Gabriella Bartolomei,
Moni Ovadia, Marco Paolini, Luca Ronconi e Giuliano Scabia, quelli con Ascanio
Celestini, Mandiaye Ndiaye, Pippo Delbono e Serena Sartori.
Il teatro, con i suoi luoghi, le sue cerimonie, autori, attori e spettatori
accomunati da una sola pullulante scena, è una replica del desiderio,
sotterraneo, che si fa più forte nel corteggiamento, nell’amore, ma anche nelle
amicizie intense, in certi prodigiosi incontri umani e naturali: un desiderio
di confrontarsi, unirsi e riconoscersi per poi passare oltre e tuffarsi in un
abbraccio che disintegra la prigione in cui siamo costretti abitualmente.
Le voci del nuovo Archivio ci offrono dunque un viaggio libero, refrattario
ad ambiti specifici e costellato di stazioni da cui sporgersi verso un oltre
condiviso: un ricercare insieme nel mistero di cui siamo costituiti, in modo
che la stessa rotta, con la sua contagiosa capacità di senso, diventi a un
certo punto il nostro obiettivo in divenire.
Nuova edizione ampliata
Vincenzo Maria Oreggia è nato a Milano nel
1966 e risiede a San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Autore di romanzi,
racconti, testi poetici e sceneggiature per il cinema, da circa un ventennio è
appassionato cultore di teatro. Ha curato la sezione storico-critica del volume
Teatri Invisibili e nuove generazioni teatrali (1999) e diretto, tra il
2001 e il 2002, il Bollettino dei Teatri Invisibili. Collabora con
svariati quotidiani e riviste, pubblicando reportage, recensioni di letteratura
e teatro.
Grande viaggiatore permeato da diverse culture, trascorre lunghi periodi
dell’anno in Africa occidentale, con base a Dakar, in Senegal.
Tra i suoi libri: Prossimi alla conclusione (1995), Bach tra gli
elefanti (2005), Pesce d’aprile a Conakry (2010) e Questa non è
la mia patria (2013).
Ha inoltre realizzato i cortometraggi Dal basso (2009) e Il
miracolo del pane (2013), nonché tradotto dal francese gli scritti del
maestro sufi Serigne Babacar Mbow (Il Servitore del Profeta, 2011).