VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

sabato 14 gennaio 2012

JORDI PUNTI' - ANIMALI TRISTI


  
Cinque coppie si muovono nei racconti di Jordi Puntì, nato nei pressi di Barcellona nel 1967 e già distintosi per la sua prima raccolta Pell d'armadillo. Cinque relazioni che lo scrittore catalano trasforma in casi esemplari di vite asfittiche, pungolate da desideri repressi e coltivati nell'ombra di tradimenti continui, una rete di fugaci piaceri carnali che tentano scappatoie di breve durata da un quotidiano opprimente. Puntì scova il titolo del libro nella massima di un medico dell'impero romano. Triste est omne animal post coitum. E una grigia tristezza, riscattata a tratti da un'ironia che rasenta il grottesco, alita su tutte le storie. Nel racconto d'apertura, Bungalow undici, Eric e Mirra, sulla scia di una promessa risalente a dieci anni prima, decidono di trascorrere un weekend nello stesso boungalow affacciato su un laghetto in cui avevano appassionatamente amoreggiato ai tempi dei loro primi incontri. Tra memorie affioranti di incoffessati adulteri, Mirra con un collega di scuola ed Eric con un'amica della moglie, scoprono l'insensatezza di rianimare fuori tempo massimo un'attrazione sepolta, dimenticano in fondo a un'armadio scrostato un completino intimo tanto sfizioso quanto inservibile e nel corso di una serata drammatica si accorgono che il loro bucolico nido d'amore è diventato uno squallido albergo a ore accanto a un centro di svaghi sessuali. In Frazioni di secondo, Leif è fresco reduce dalla separazione dalla moglie Irina e smaltisce la malinconia dell'improvvisa solitudine appoggiandosi a un collega di lavoro tutto compreso nella coatta fregola del single e ad un analista dai pareri scontati che in carenza di appigli gli propone un'innovativa terapia acquatica per rinascere, un bagno curativo che dovrebbe ricondurlo alla felicità della placenta materna. Lo stesso personaggio Leif, in un flashback raccontato in Cane che si lecca le ferite, si ritrova a passare le vacanze in un campeggio dove sarà protagonista di un'umiliante scoperta. Ritornato in anticipo da una sortita di pesca sulla spiaggia, attraverso gli opachi lunotti della roulotte sorprenderà la moglie intenta in acrobatici esercizi sessuali con l'aitante istruttore di acquagym. Più affranto che infuriato lascierà che l'adultera porti a termine indisturbata il suo training per abbandonarla più tardi, e con sorniona vendetta, in un stazione di servizio lungo l'autostrada. In una scena dai risvolti tragicomici, approfittando di un passeggero assopimento della consorte, staccherà il peso superfluo dall'automobile e mollerà Irina inscatolata e chiusa a chiave nell'inerte rimorchio. La vena più ironica e graffiante di Jordi Puntì prende corpo nei due racconti che in una sezione separata chiudono la raccolta. Siamo a Barcellona, in un quartiere molto ricco, in uno squisito ambiente borghese, dove Silvio Lisboa, dietro la copertura di regolari viaggi d'affari incontra l'amante arredatrice e progettista d'interni in una suite del Grand Hotel Princesa Sofìa. Dalla vetrate del 17° piano, mentre trascorre i suoi lascivi fine settimana, può scorgere con perverso compiacimento l'attico di casa e la fuoristrada della moglie Marzia parcheggiata sotto il palazzo. ica e graffiante di Jordi Puntì prende corpo nei due racconti che in una sezione separata chiudono la raccolta. La tresca regge per mesi, fino a quando tocca proprio all'amante di fare un servizio sulla lussuosa casa coniugale. Icone russe termina con l'indispettito rifiuto dell'arredatrice alla moda di proseguire la relazione clandestina, ma soprattutto con il disvelamento dell'ocaggine dell'opulenta casalinga che sviene alla notizia che il reportage sulla dimora dei Lisboa non verrà pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista. A consolarla sarà la mano di un ineffabile chirurgo plastico indù. "Mentre era ancora addormentata sul tavolo operatorio, le sue guance sode brillavano di una luce sfarzosa e regale: sembravano ora di madreperla, ora di cera. Una volta a casa avrebbero fatto perfettamente pendant con il sereno luccichio emanato dalle candele aromatiche."

Jordi Puntì

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