VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

mercoledì 6 giugno 2012

LOUIS MASSIGNON - IL SOFFIO DELL'ISLAM, la mistica araba e la letteratura occidentale



Personalità contraddittoria e discussa, ma indubbiamente centrale per la comprensione dell’Islam da una prospettiva occidentale, Louis Massignon ebbe come maestro Charles de Foucauld e fece parte dell’élite intellettuale francese della prima metà del Novecento. Accademico, mistico, diplomatico attivo nei servizi segreti, grande erudito, prete nonché cripto-missionario in terre musulmane, lo studioso delle culture arabe venne imprigionato nel corso di attività spionistiche in Irak, colpito da fatwa dell’Università del Cairo e indagato dal Sant’Uffizio. Fu il protagonista di un’esperienza umanamente ambigua che non sfuggiva all’istinto di appropriazione coloniale e nutriva la sua devozione cristiana con gli apporti della mistica islamica. La Badaliya, società di preghiera cattolica fondata da Massignon nel 1934 di cui fece parte Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, ebbe come riferimento il modello delle confraternite sufi. Questa raccolta di saggi dà una misura delle vaste competenze dello studioso delle grandi figure del rinascimento medievale islamico e rivela il talento mistico dell’autore. La tensione stilistica aggiunge agli scritti saggistici aspetti di comunicazione esoterica. Andrea Celli, nell’introduzione al volume che inquadra storicamente Massignon come il promotore di una rivolta spiritualista nel contesto disincantato degli anni Cinquanta, si sofferma proprio su questo gauchissement, sviamento o stravolgimento percettivo che conferisce coerenza interna a una biografia intellettuale dalle molteplici linee di fuga. I tredici saggi editi da Medusa toccano da una parte un’ampia serie di argomenti che riguardano le influenze della cultura e della religione islamiche sul mondo occidentale, dall’altra si soffermano su alcune figure di mistici, poeti e filosofi musulmani senza tralasciare brevi affondi nel sostrato più sottile delle significazioni coraniche e delle meditazioni sufiche. Louis Massignon, in un esercizio di escatologia comparata, affronta gli studi danteschi di Asin Palacios criticando molte delle supposte fonti islamiche della Divina Commedia e riconducendo le parentele musulmano-dantesche a una comune esperienza mistica piuttosto che a concreti prestiti letterari. Confronta la mistica cristiana dell’Incarnazione e quella musulmana della Trascendenza giungendo all’episodio di San Francesco a Damietta, nel 1219, quando il santo si presentò al Sultano e gli propose di ricorrere all’ordalia del Fuoco per scoprire la realtà dell’Incarnazione. Prendendo spunto dalla tela di Poussin che ritrae Erminia, principessa di Antiochia, inclinata sul corpo di Tancredi ferito, disquisisce di crociate e jihad, amori sublimi e conversioni improvvise, con un accenno a quella Nizam bint Rustum al-Isfahaniya, la Beatriche platonica del grande poeta mistico Ibn Arabi, stregato da un solo sguardo. Intrecciando dissertazioni teologiche, ricostruzioni storiche e aneddoti illuminanti, Massignon ricorda la distinzione propria della lingua araba tra ispirazione poetica e rivelazione religiosa e nello stesso saggio racconta di Clemens Brentano “folgorato” al capezzale di Anna Katharina Emmerick, monaca illetterata, emanante divina dolcezza. Lo scritto su Gérard de Nerval indaga le modalità di accesso all’Islam dell’immaginazione del poeta francese “attraverso un percorso di attrazione magnetico più che magico, per un assenso alla forza verbale di certe affermazioni della Fede musulmana.” Il soffio dell’Islam è un approfondimento della nozione di spirito, designata dalla coppia di termini nafs e ruh, che rimandano ciascuno a forme di respirazione diverse. 

Luois Massignon a 17 anni

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