VINCENZO MARIA OREGGIA

BIOGRAFIA, LIBRI, RECENSIONI, INCONTRI, REPORTAGE

mercoledì 28 maggio 2014

TRE POESIE


Ecco le tre poesie scelte dalla giuria del Premio Tapirulan ( http://www.tapirulan.it/ ) e raccolte nell'antologia MEVOJ ( http://www.tapirulan.it/pubblicazioni.php ) :


TRADIZIONE ESTIVA

Eppure laggiù c’è festa.
Non si direbbe data la straordinaria quiete della sera,
il raggio d’oro che scavalca la montagna
o l’altro versante della valle inondato da un sole così vivo.
Non si direbbe che sia già disceso il grande tronco
e i tre colpi di cannone siano esplosi
o un migliaio di automobili
siano lì tra le viuzze di Spelonga.

L’immobilità inganna da lontano;
perfino l’orecchio devi poggiarlo quasi contro
per sentire il fruscio del vento nella sedia a sdraio.

Troppa indifferenza
mormora il fantasma acquattato nella chioma,
impagliato come un gufo ammonitore sopra il ramo,
troppi attributi sovrumani in questo splendore naturale.

A tanta pace non resta che rabbrividire
nel quadrato sperduto di conifere.


INDICAZIONI DI REGIA

L’interprete, coltivato in materie musicali,
basso, in carne o allampanato poco importa,
simuli pure di ignorare il suo copione;
avanzi piano, gongolando a tratti,
a tratti contenuto ma non troppo,
non, almeno, fino al punto di sembrare inesistente
o peggio ancora scomparire.
Si attenga, ecco, appena può,
e sempre che i gesti i gesti lo consentano,
alla lezione muta.
Ma più di tutto non ci creda, per carità, oltre misura:
si attrezzi come quel poeta nato a Fiume
che si meraviglia in primo luogo di esser lì
mentre recita i suoi versi.
Se desidera, infine, e dove proprio non si trovi,
canti pure,
che nei passaggi narrativi è consentito.


DUE CALCOLI

Anche i sentimenti
senza la gravità si alleggeriscono.
Pare che sulla luna siano un sesto
di quel che calcoliamo in terra,

oppure, scienza a parte,
è la perdita degli anni ad alleviare il computo.
Guarda i bambini ad esempio,
guardali assorti la mattina
nella burrasca minore di una semplice partita:

come lievita dall’asse del pianeta,
come spunta la sfera tra le dita,
effetto non terrestre ma stellare,
regalo rimediato lungo il periplo di casa.

Fanno appena le dieci e sullo schermo
terzultimo è l’auspicio di pace in Palestina,
penultimo il premier del sorriso,
poi, mancava, l’impiccato del telegiornale;
destra sinistra e inutili code in capitale,
parabole in declino
sulla fortezza dei tetti prospicienti.

Galleggia qualcosa.
Sul quasi nulla ronzano api.
Insetti domestici vengono a toccarti le dita.
Saltano tra le unghie.



a Parma, il 24 maggio scorso, nella biblioteca del Monastero di San Giovanni, 
per il ritiro del premio.



"Le tre composizioni mostrano una convincente libertà metrico-prosodica, fondata essenzialmente sui ritmi di una sintassi discorsiva e argomentativa, mentre l'autore osserva la realtà ed occasioni diverse col distacco e il disincanto di chi è abituato ad andare oltre le apparenze, a 'prendere le distanze', a non crederci troppo: una festa di paese, che nella distanza panoramica sembra immobile, complice magari l'indifferenza di chi guarda (Eppure laggiù c'è festa); il minor peso, in assenza di gravità, persino dei sentimenti, e la convinzione invece - che spicca - di bambini che giocano, mentre gli schermi ripetono inutili consueti copioni nel 'quasi nulla' esistenziale (Anche i sentimenti); infine le Indicazioni di regia, che suggeriscono, per una rappresentazione - una messinscena o la vita stessa -, i comportamenti fintamente naturali di un qualsivoglia interprete (ipostasi oggettivata dell'io-egli come showman di sé, per lo 'spettacolo', per darla a bere agli astanti), perché, fingendo di non seguire il copione, segua invece strettamente le 'indicazioni di regia'"
(Paolo Briganti, docente di letteratura italiana contemporanea presso l'Università degli Studi di Parma, Presidente di giuria del Concorso di poesia Tapirulan. Dall'introduzione dell'antologia Mevoj)  

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